I proverbi, i detti popolari , sono consigli, saggezze, insegnamenti, norme e giudizi fondati sull’esperienza di qualcun altro.
Fondamentalmente sono forme pensiero che poi creano la nostra immagine e percezione della realtà.
Sono tutti i detti veri e così saggi?
Alcune volte si, ma altre andrebbero modificati a seconda della nostra esperienza reale , e così sarebbero nostri davvero!
Oppure ancora andrebbero studiati nel loro messaggio di fondo, oppure trasformati o reinventati per orientarci verso nuove intenzioni e raggiungere nuove destinazioni.
Ciò che viene tramandato è senza dubbio utilissimo, la saggezza popolare è un nostro patrimonio, ma anche noi abbiamo il diritto di partecipare alla creazione di nuove forme pensiero.
Anzi è proprio vitale, altrimenti seguiremo sempre le orme di altri e non cammineremo nè lasceremo le nostre.
Nel mio piccolo faccio cose grandi
Uno dei miei detti è: “nel mio piccolo faccio grandi cose”
Mi serve x dare il giusto valore ad ogni gesto a prescindere da quanto grande o piccolo sia perché , per quanto relativo, ha la sua importanza, e mi serve per riconoscere la mia autostima conservando l’umiltà.
Le parole sono importantissime e sono come le dita delle mani, servono ad afferrare le cose, ( come insegna Igor Sibaldi) e quindi più parole conosciamo, nel loro originale significato etimologico, più potremo raggiungere e ottenere ciò che desideriamo.
Occorre dunque anche andare a fondo sui significati etimologici delle parole e dell’energia che evocano e di alcuni detti, altrimenti li mettiamo in circolo pensando di averli compresi invece il messaggio che volevano passare era tutt’altro.
Ad esempio la parola “lockdown” evoca le prigioni e il lucchetto che apre e chiude la cella quindi meglio non usarlo affatto se non si vuole diventare prigionieri o detenuti.
Di Venere e di Marte non ci si sposa nè si parte
Altro esempio : “Di Venere e di Marte non ci si sposa nè si parte”.
Il linguaggio dei detti è spesso metaforico e sintetizza molti altri messaggi importanti, infatti qui si intende:
- Venere è la Dea dell’amore e quando si è innamorati si diventa ciechi o comunque poco lucidi
- Marte è il Dio della Guerra che si muove come una furia ascoltando la sua rabbia
Ecco quindi che il detto, tradotto letteralmente, non indica due giorni della settimana in cui non agire, ma vuole insegnarci a non dare inizio a nulla, nessun progetto di alcun tipo se lo facciamo presi dall’innamoramento o presi dalla rabbia perché non andrà a buon fine, se basato su emozioni a caldo.
Dunque vediamo quanto cambia questa frase se la sveliamo per il suo insegnamento originale, è davvero illuminante e ci fa andare oltre la credenza popolare.
Recuperiamo l’abitudine di scrivere i nostri detti, basati sulle nostre esperienze, perché i detti sono già stati detti e da altri, ora tocca a noi!
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